sabato 15 giugno 2013

Un mezzelfo, una volpe e una lupa


11:36 Damosh [Verso stanza Comandante] Leggero il passo del mezz'elfo che porta la propria figura verso la stanza della comandante, ha saputo del ritrovamento di Ainley e come suo solito non è stato il primo, primo anche per lasciar scemare la gente e poi perchè i suoi cari animaletti parlanti gli han detto qualcosa che ad Ainley potrebbe interessare come alle altre frecce, ma quando e se vedrà gli altri glielo dirà. Eruth sul fianco sinistro lo accompagna, Agastas sul fianco destro, Volpe e Lupa, femmine entrambe, fide compagne. Dovrà iniziare ad addestrare anche la iena, il giaguaro ed il leopardo. La man destra si muove sulla porta andando a battere le nocche sulla porta della camera della comandante. La mancina si muove sull'elsa di Sanguinaria che sta appena al suo fianco sinistro, le due katane sul fianco destro. [Posso?] calmo e gentile nel tono, annunciando la propria presenza.
11:36 Damosh usa abilità: Empatia animale elfica
11:41 Ainley [CFN - Stanza Rai] C'è di nuovo il sole quest'oggi a splendere su Leah, mentre il vento teso proveniente da Est a tratti si insinua attraverso la finestra aperta, le cui ante sono state bloccate da dei legnetti infilati fra l'ebano e il muro. Uno di quegli aliti di vento arriva a carezzare i lunghi capelli della biondina, la quale siede sul letto con la schiena martoriata poggiata alla testiera, i cuscini a far da imbottitura. Sulle gambe un vassoio ricolmo di quei dolcetti promessi dalla gemella di Faja la sera precedente. Uno di essi le sta proprio per sparire in bocca quando la voce maschile di Damosh dietro le ante dell'ingresso chiuso le fan sollevare lo sguardo di smeraldo a inquadrare quella porta. L'aria interrogativa permane, nonostante dia il permesso { Avanti } la voce non troppo alta ma comunque udibile.
11:51 Damosh [Castello - Stanza Raisha] Va a fare perno sulla maniglia o sul pomello o semplicemente spingendo la porta per poter penetrare assieme alle bestiole che iniziano ad annusare l'aria della stanza e l'odore di Ainley per registrarlo. [Salve.] gelido nelle iridi andandola a fissare [Come state?] domanda di rito la sua, non che gliene importi troppo, ma dopotutto la ragazza è appena tornata da una lunga prigionia un minimo di tatto lo usa, per quanto il vento fuori gli dia fastidio come sempre per non parlare della presenza del Sommo Astro che lo perseguita, sopratutto ora che è primavera e la stagione estiva si avvicina. [Ho scoperto che quelli che vi avevano presa sono dei cacciatori di donne.] freddo nel tono, atono a lei la notizia per prima, un segno di rispetto da quanto la volpe gli ha detto. La volpe e la LUpa li presenti iniziano ad irrigidirsi per la presenza di donne vicino al mezzo e subito le richiama in elfico [Buone piccole.] uno sguardo alle bestiole per calmarle e calmarle e tornare poi su Ainley. {Skill attive: Empatia animale elfica}
12:04 Ainley [CFN - Stanza Rai] Rimette il dolcetto nel vassoio quando oltre la soglia compare Damosh, anticipato nel suo ingresso dalle due bestiole che si è portato appresso. Si irrigidisce meccanicamente, seguendo più la volpe con gli occhi verdi che la lupa, prima ovviamente che il parirazza le rammenti la sua presenza con quella prima fredda domanda. Allora tornerebbe con l'iridi di quel verde intenso su di lui, corrucciandosi appena in viso, interdetta e diffidente. Stranamente da quando è lì sembra non aver a cuore il rispondergli, tant'è che impiega un attimo ancora a proferire quell'unica parola { .. sto .. } niente di più. D'altra parte egli potrà tranquillamente vedere i segni che ha lasciato quell'esperienza: pelle pallida, cadaverica, tirata sul viso che presenta come il resto del corpo segni di denutrizione. I lividi, le escoriazioni ed i tagli non sono visibili grazie agli abiti, che comunque le pendono addosso evidentemente troppo grandi: non li riempie. Le maniche ampie della camiciola in cotone bianco le coprono persino le mani nonostante i polsini allacciati. Se non altro sopra di questa lo scamiciato bordeaux dona un po' di colore a quella figuretta pallida. Persino i capelli che le contornano il viso non aiutano, lunghi tanto da arrivare a sfiorare terra nel riversarsi giù da un lato del letto. La mezza comunque ascolta la notizia di Damosh senza batter ciglio, assumendo un'aria più neutra e seriosa { .. ho capito }
12:12 Damosh [Castello - Stanza Raisha] Osserva la mezz'elfa non vuole starle troppo addosso e comprenderebbe anche il fatto che non si fidi degli uomini. [La tua amica ci ha avvisato.] non sa se il termine amica sia quello più corretto, ma lo utilizza comunque [Credo che gli altri già ti abbiano fatto visita e spiegato tutta la storia.] se lo augura perchè di parlare di quell'incontro non ha molto voglia. [Sai cosa volevano fare quegli uomini quando ti abbiamo ritrovata?] chiede per mera curiosità, nulla di più tanto prima o dopo andranno ad ammazzarli e per lui quello conta ma vuole capire meglio con chi ha a che fare, per evitare che le frecce si facciano male. [Ainley ricordi qualcosa che possa esserci utile, chi veniva a farti visita, dei nomi, dei dettagli?] chiede per avere una sicurezza sperando che lei qualcosa anche minima ricordi. {Skill attive: Empatia animale elfica}
12:28 Ainley [CFN - Stanza Rai] Con gli uomini non ha problemi. No, sono gli sconosciuti che le piombano così su due piedi e le fanno un sacco di domande che non vorrebbe sentire a metterla sulla difensiva. Abbozza una smorfia alla parola 'amica', ma non commenta alcunché. Mentre il mezzelfo va avanti lei come niente fosse sposta il vassoio a lato, scostando poi le coperte come se fosse del tutto intenzionata a scendere. Difatti sposta le gambe avvolte in quel paio di pantaloni di tela grigi giù dal letto, i piedi scalzi che arrivano senza problemi a toccare il pavimento. Serra le labbra fra loro, delineandole in una linea sottile che ben si accompagna all'aria concentrata su quanto sta facendo, come se non le riuscisse facile. Solo dopo l'ultima domanda del Maestro delle Aquile si prenderebbe il disturbo di scoccargli un'occhiata penetrante { C'è una cosa che non capisco } afferma, ignorando quanto da lui detto fin'ora pare, il tono che tradisce una sfumatura di fastidio nonostante l'apparenza tranquilla e colloquiale { anzi, in verità è più di una .. } specifica. Tenterebbe quindi di alzarsi, poggiandosi solo sulle proprie gambe dopo una leggera spinta data dalle braccia e un accompagnamento del movimento attraverso l'appoggio alla testiera { .. ovvero la mancanza di comunicazione fra di voi .. e l'erronea impressione che avete della sottoscritta di essere disposta a parlare continuamente di qualcosa che mi ha portata addirittura a non ricordare nemmeno il mio nome } cercherebbe lo sguardo di Damosh col proprio, tesa e irremovibile { Spiegamelo } lo invita { e poi dimmi chi sei, perché se ti conoscevo una volta di quei tempi ho perso ogni cosa }
12:35 Damosh [Castello - Stanza Raisha] Fissa la ragazza, un ghigno sul suo viso, non avrebbe dato spiegazioni se non richiesto quindi semplicemente le scocca un'occhiata e poi procede. [Mi chiamo Damosh, mi conoscevi, eri elite delle Frecce Nere, sei figlia della Balestra, Talesin, un elfo.] ridacchia [Il fatto che tu voglia parlare o meno, non mi interessa troppo, io ho bisogno di informazioni epr salvaguardare le Frecce quando andremo in missione e l'unica che li conosce sei tu.] la fissa, è stronzo di natura ed il fatto che Ainley sia scossa gliene importa fino a un certo punto, pensa prima all'insieme delle Frecce e poi al singolo. [Sono un Maestro delle Aquile.] la fissa come se questo dovrebbe cambiare qualcosa agli occhi della mezz'elfa. Glielo dice semplicemente perchè gli ha chiesto chi ha davanti e tanto vale che lo sappia. [Ah ed io non sono tra i buoni, ci saranno quelli che ti trattano bene, io sono da quell'altra parte.] non stacca le iridi da lei [Tanto per essere chiari.]
12:46 Ainley [CFN - Stanza Rai] Non fa una piega di fronte le informazioni che Damosh le dona con quel suo modo di fare, come se non ne fosse sorpresa. Effettivamente non è strano che a grandi linee le abbiano già fatto il quadro della situazione. Non batte ciglio in quel senso, nemmeno di fronte al grado dell'altro né alla sua indole così chiaramente esplicata. Sembra anzi che sia del tutto immune a venir impressionata da certe cose. Merito del padre probabilmente, anche se non lo ricorda { A-ah } annuisce a quel modo, prima di sfoggiare un mezzo sorriso che non ha nulla ad invidiare a quello altrui { Non mi hai ancora spiegato perché non c'è comunicazione .. } gli fa notare, ironica, restando lì in piedi accanto al letto a fronteggiarlo { .. e scusami, in tutta franchezza, non ho niente di utile da rivelarti, quindi .. } indica la direzione dalla quale è venuto { .. quella è la porta }
12:56 Damosh [Castello - Stanza Raisha] Un ghigno sul suo viso [Perchè evidentemente chi ha parlato con te non ha stilato un rapporto od io non l'ho letto.] alza le spalle [Principessina non sei in cima ai miei problemi.] ovviamente ironico nel tono con tutta l'intenzione di sfo****a. [Eri una Freccia Nera, avevi anche una volpe, maschio se non ricordo male, prega che non te l'abbiano uccisa.] semplicemente perchè lui adora quegli animali, ha metodi bruschi, ma è fatto così, o lo si ama o lo si odia e se lo si odia, problema altrui. [Ah ultima cosa, se non hai niente di utile, vedi di riprenderti e renderti utile, principessina o non servi a nulla nelle Frecce.] tagliente e velenoso come al solito, ha il caratteraccio che mai muterà, un fischio alla Volpe ed alla Lupa per farle uscire prima di lui chiudendosi dietro la porta per andare a dedicarsi, alla Iena, al Leopardo e al Giaguaro.
13:04 Ainley [CFN - Stanza Rai] Il fastidio causato da quella visita le si riversa attraverso i muscoli di tutto il corpo, del tutto noncurante delle fitte di dolore qua e là, soprattutto al costato. Si lascia ricadere sul letto soltanto una volta che la porta si è chiusa dietro Damosh ed è di nuovo sola nella stanza, una solitudine che non sembra più tanto male visti certi elementi. Spossata, si porta una mano a tastarsi la fronte, non riuscendo a far a meno di convenire con sé stessa del ritorno prepotente di quella febbre tenace { .. imbecille .. } sfoga così la tensione, in quell'unica parola che tuttavia non è portata in lingua comune. No. È lingua troll. Neanche se ne rende conto, ma l'aiuta a tornare a rilassarsi. Emulando un sospiro va a versarsi dell'acqua, tracannandola tutta d'un fiato.